Il mio bambino ride quando lo sgrido, mi sfida!
Cerchiamo di comprendere le reali motivazioni dietro a questi comportamenti che spesso risultano frustranti per i genitori ma che meritano un approfondimento per portare su un piano nutritivo la relazione educativa.
La risata del bambino durante un rimprovero può nascere da un bisogno inconsapevole, quindi non intenzionale, di regolazione emotiva: non capisco cosa sta accadendo, non mi è chiaro il limite posto dal mio adulto di riferimento; quindi, cerco di riportare la situazione ad un’emozione conosciuta: la gioia, e di replicare nell’adulto questa emozione. Inoltre, è un modo per affrontare una situazione imbarazzante e in cui mi sento colpevole scaricando la tensione attraverso la risata.
Cosa possiamo fare in questi casi?
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Mantenere la calma;
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non prenderla come un affronto personale ma prendere consapevolezza dello smarrimento del bambino di fronte alla nostra reazione;
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comunicare in modo chiaro e semplice le ragioni del nostro rimprovero e verificare che le abbiano comprese davvero con domande del tipo: “perché mi sono arrabbiato?“. Se non sapranno dare una risposta, come spesso accade, sarà opportuno ripercorrere cosa è accaduto e perché quel comportamento non ci fa stare bene insieme agli altri;
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chiedere al bambino se ha bisogno di un abbraccio per validare le sue emozioni che non sono mai sbagliate;
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cercare di essere coerenti quando definiamo regole e limiti altrimenti sarà facile che i bambini possano confondersi e non sapere come comportarsi.
I bambini e le bambine hanno bisogno di sapere che li amiamo nonostante i comportamenti sbagliati.
Evitiamo di definirli come “cattivi” o “monelli”. Evitiamo di passare il messaggio che sono sbagliati come persone. Cerchiamo di non umiliarli.
Restituiamogli un’immagine positiva di sé e concentriamoci sull’aspetto del comportamento da evitare.
“Non sei cattivo, solo che questa cosa non bisogna farla!”.
L’amore non è mai in discussione e questo messaggio deve passare forte e chiaro.