Still face experiment

I bambini piccolissimi possono essere comunicatori abili e competenti?

La risposta è: assolutamente sì!

E che cosa accade se la figura di riferimento non risponde alle loro richieste di interazione?

Lo psicologo clinico e neuroscienziato dello sviluppo dell’University of Massachusetts di Boston, Ed Tronick, con il suo paradigma dello Still Face, ha evidenziato come bambini molto piccoli attendano una risposta dalla madre e attivino tutta una serie di tentativi di richiamo; al fallimento di tali tentativi, i bambini reagiscono con il distacco e poi ancora una volta si voltano verso la madre nella speranza di avere una risposta.

L’esperimento consiste in tre fasi:

  1. la mamma interagisce con la sua bambina, la coinvolge, entra in relazione e la bambina risponde attivamente, coordinandosi alla madre.
  2. la madre smette di rispondere alla bambina e assume un’espressione neutrale. La bambina si rende conto che nella relazione è cambiato qualcosa e tenta di riportare la madre alla situazione precedente, il suo livello di stress emotivo aumenta.
  3. la madre ripristina la relazione della prima fase e “ripara” lo stato emotivo della bambina.

Il Professor Tronick paragona queste situazioni al film “Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo”:

  • il Buono quando la relazione è su un piano di scambio reciproco;
  • il Brutto quando accade qualcosa di brutto ma il bambino può superarlo perché la madre torna ad interagire attivamente;
  • il Cattivo quando il bambino non ha la possibilità di uscire da quella brutta situazione.

E il bambino a cui non viene offerta la possibilità di “ripararsi” che immagine si costruirà di se stesso? E come interagirà con il mondo?

Francesca Panizzo