I primi mille giorni

Il bambino che viene al mondo nasce “incompleto”, cioè non ancora dotato di tutte quelle connessioni neuronali funzionali allo sviluppo psicofisico.

Nasce incompleto ma non incapace, anzi fin dalle prime ore di vita è già competente e animato da spinte biologiche che lo rendono al contempo un essere bisognoso di cure e accudimento.

Le nostre nostre risposte a queste energie psichiche già presenti in lui, concorreranno alla formazione di miliardi di sinapsi: piccole e potenti connessioni tra le cellule nervose che veicolano messaggi essenziali per il movimento, il linguaggio, le emozioni, la costruzione dell’identità, l’apprendimento, la memoria.

Questo processo raggiunge il suo apice nei primi mille giorni di vita e poi procede verso una fase di consolidamento.

Per questo i primi mille giorni rappresentano un momento irrinunciabile e preziosissimo che richiede profonda consapevolezza.

Conoscere le fasi dello sviluppo sensoriale, motorio, linguistico, cognitivo e psichico del bambino, saperle osservare e riconoscere, consente ai genitori di fornire le risposte adeguate ai suoi bisogni e gli permette di svilupparsi in maniera armonica e globale.

“Periodi sensitivi” durante i quali le risposte, le proposte, la relazione, l’ambiente si imprimeranno nel bambino per la vita.

I primi mille giorni sono anche densi di tanti interrogativi, tante fatiche, vissuti di inadeguatezza, frustrazione; diventano spesso oggetto di giudizi o di consigli non richiesti, di interferenze e ingerenze.

Scegliere una consulenza in un particolare momento critico o decidere di arrivare già preparati partecipando ad un corso di accompagnamento alla nascita, può fare la differenza: costruiremo insieme percorsi non soltanto per fronteggiare le difficoltà, per fugare dubbi, per trovare strategie ma anche per assaporare fino in fondo la bellezza di sentirsi competenti, all’altezza del ruolo, legittimati a sbagliare e meravigliosamente imperfetti.

I primi mille giorni sono tutti da costruire.

Francesca Panizzo