Tenere l'altro nel proprio sguardo è il primo gesto di cura
Non ci sono formule magiche, non abbiamo il manuale del genitore perfetto e non ci serve nemmeno.
Abbiamo, invece, uno strumento straordinario per educare che ci permette di portare la relazione ad un livello profondo: lo sguardo.
Lo sguardo che cura, che accudisce:
“ti guardo”, poso su di te il mio sguardo con intenzione, con attenzione.
Tante volte le risposte sono davanti ai nostri occhi, sono i bambini stessi a fornircele, sono loro a guidarci.
Dobbiamo trovare il modo di fermarci, fare un passo indietro e posare il nostro sguardo. Sapremo così cogliere la ricchezza e la bellezza del processo di crescita, che è sempre reciproco. Sapremo porci nuovi interrogativi, metterci in discussione, fare nuovi tentativi per far emergere tutto il potenziale che c’è.
I bambini ci guardano sempre e lo fanno perché hanno bisogno di essere guardati.